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Matteo Berrettini, cuore viola

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&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Ricevere le chiavi della città è già un onore di per sé, riceverle di una città che non è la tua è ancora più raro: Matteo Berrettini, tennista romano, sedicesimo nella classifica Atp, ha ricevuto dal sindaco di Firenze l`importante onorificenza per via del suo legame speciale con la città. Le sue origini lo hanno portato a diventare un grande tifoso della Viola e anche per questo la cerimonia si è tenuta al Franchi, poco prima di Fiorentina-Lazio: ne abbiamo approfittato per farci raccontare del suo rapporto con Firenze, con la Fiorentina e con il calcio in generale.&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Matteo, sei romano di nascita ma settimana scorsa ti hanno consegnato le chiavi della città di Firenze... Raccontaci!&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;E` una di quelle emozioni che aggiungo alla lista di cose che non mi sarei mai aspettato quando ho cominciato a giocare a tennis. Non me lo aspettavo proprio e quando me lo hanno detto non ci credevo, è stata una grande serata, ho ancora i brividi a ripensarci. Firenze è una città speciale, non è la mia città, ma io sono cresciuto tifando Fiorentina con mio nonno e con mio padre, che invece sono nati a Firenze. Quindi ho sempre sentito un amore importante verso la città che considero come la mia seconda casa. E` stato un grandissimo onore e un grandissimo piacere, devo dire grazie al tennis che mi fa vivere tutte queste belle cose...&amp;nbsp;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Tra l`altro le chiavi le hai ricevute a centrocampo, al Franchi prima di Fiorentina-Lazio...&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Si, io sono nato a Roma e li ci sono due squadre molto importanti ma io non ho mai avuto dubbi: penso sia anche questo il bello dello sport e dell`essere tifoso, il fatto che sia una cosa `di famiglia`, che si tramandi di padre e figlio e, nel mio caso, anche di nonno in nipote. L`amore di mio padre per la la squadra della sua citta mi ha fatto tifare per la Fiorentina, quindi essere premiato al Franchi è stato da pelle d`oca!&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Che effetto ti ha fatto essere acclamato in uno stadio di calcio?&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;E` stata un`esperienza diversa rispetto al solito in un ambiente diverso, che però mi ha dato un sacco di energia. Proverò a prendere questa energia e a portarla in campo: noi tennisti giochiamo uno sport un po` più silenzioso, da noi ci sono alti e bassi, nel calcio invece si fa il tifo tutta la partita quindi per me è un po` strano. E` stato un grandissimo piacere, non ricordo nemmeno quanti anni avevo la prima volta che sono andato al Franchi, ero veramente piccolo, quindi andarci sotto un`altra veste è stato magico!&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Quali sono i primi ricordi legati al viola?&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Quando ho cominciato a tifare, insieme a mio fratello era un momento particolare e anche importante, perché la Fiorentina era in Serie C2. In quel momento ci siamo siamo innamorati della squadra e non l`abbiamo più mollata...&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Chi era il tuo giocatore preferito?&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;I big storici come Batistuta e Rui Costa li ho vissuti nei racconti di mio padre, perché io non ero nato o ero piccolissimo, il mio primo idolo è stato bomber Riganò che ci ha riportato tra i grandi a suon di gol, poi Toni, Jovetic, Mutu, insomma i grandi campioni della gestione Prandelli che mi hanno regalato le grandi cavalcate in Champions. Sono tutte grandi emozioni che porto con me.&amp;nbsp;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Ma da piccolo giocavi a calcio?&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Certo! Da buon italiano giocavo a calcio anche io, più a calcetto, in realtà al circolo di tennis. Giocavamo con mio fratello e con gli altri amici, il calcio è uno sport che unisce. Poi quando sono diventato un po` più forte a tennis ho dovuto smettere per evitare il rischio di infortuni. Non avevo un ruolo particolare...&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;E in questa Fiorentina dove ti vedresti?&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Essendo alto direi difensore centrale o centrocampista, non credo attaccante perché forse mi manca quel guizzo. Comunque ne parlerò con Mister Italiano (ride).&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Ecco, a proposito: ti piace la Fiorentina di Italiano?&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Si, molto! Anche se per me è difficile seguirla quando sono in giro a giocare in paesi con fusi orari differenti, ma quando posso la guardo, e nel caso ci pensa mi fratello ad aggiornarmi con video e highlights.&amp;nbsp;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;E invece di quelli attuali che giocatore ti piace?&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Non potrei scegliere, ti dico il capitano Biraghi che ho conosciuto personalmente ed è un bravissimo ragazzo. Il capitano ha un ruolo importante nella squadra e credo lui possa essere la guida per creare un gruppo ancora più forte.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Se dovessi paragonare la tua Fiorentina a un giocatore di Tennis?&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Ti direi Panatta, perché ha vinto i suoi titoli e ha fatto la storia. Adriano era un giocatore talentuoso come la Fiorentina!&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Con Fognini che è un grande tifoso dell`Inter vi prendete in giro? Guardate le partite insieme?&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Si scherziamo un pochino, ma l`Inter ultimamente va meglio di noi, quindi è difficile prenderlo in giro perché mi zittisce subito!&lt;/p&gt;&lt;p&gt;(Foto LaPresse)&lt;/p&gt;

Il tennista ha vissuto una serata speciale al Franchi, dove ha ricevuto le chiavi della città di Firenze

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Ricevere le chiavi della città è già un onore di per sé, riceverle di una città che non è la tua è ancora più raro: Matteo Berrettini, tennista romano, sedicesimo nella classifica Atp, ha ricevuto dal sindaco di Firenze l`importante onorificenza per via del suo legame speciale con la città. Le sue origini lo hanno portato a diventare un grande tifoso della Viola e anche per questo la cerimonia si è tenuta al Franchi, poco prima di Fiorentina-Lazio: ne abbiamo approfittato per farci raccontare del suo rapporto con Firenze, con la Fiorentina e con il calcio in generale.Matteo, sei romano di nascita ma settimana scorsa ti hanno consegnato le chiavi della città di Firenze... Raccontaci!E` una di quelle emozioni che aggiungo alla lista di cose che non mi sarei mai aspettato quando ho cominciato a giocare a tennis. Non me lo aspettavo proprio e quando me lo hanno detto non ci credevo, è stata una grande serata, ho ancora i brividi a ripensarci. Firenze è una città speciale, non è la mia città, ma io sono cresciuto tifando Fiorentina con mio nonno e con mio padre, che invece sono nati a Firenze. Quindi ho sempre sentito un amore importante verso la città che considero come la mia seconda casa. E` stato un grandissimo onore e un grandissimo piacere, devo dire grazie al tennis che mi fa vivere tutte queste belle cose...&nbsp;Tra l`altro le chiavi le hai ricevute a centrocampo, al Franchi prima di Fiorentina-Lazio...Si, io sono nato a Roma e li ci sono due squadre molto importanti ma io non ho mai avuto dubbi: penso sia anche questo il bello dello sport e dell`essere tifoso, il fatto che sia una cosa `di famiglia`, che si tramandi di padre e figlio e, nel mio caso, anche di nonno in nipote. L`amore di mio padre per la la squadra della sua citta mi ha fatto tifare per la Fiorentina, quindi essere premiato al Franchi è stato da pelle d`oca!Che effetto ti ha fatto essere acclamato in uno stadio di calcio?E` stata un`esperienza diversa rispetto al solito in un ambiente diverso, che però mi ha dato un sacco di energia. Proverò a prendere questa energia e a portarla in campo: noi tennisti giochiamo uno sport un po` più silenzioso, da noi ci sono alti e bassi, nel calcio invece si fa il tifo tutta la partita quindi per me è un po` strano. E` stato un grandissimo piacere, non ricordo nemmeno quanti anni avevo la prima volta che sono andato al Franchi, ero veramente piccolo, quindi andarci sotto un`altra veste è stato magico!Quali sono i primi ricordi legati al viola?Quando ho cominciato a tifare, insieme a mio fratello era un momento particolare e anche importante, perché la Fiorentina era in Serie C2. In quel momento ci siamo siamo innamorati della squadra e non l`abbiamo più mollata...Chi era il tuo giocatore preferito?I big storici come Batistuta e Rui Costa li ho vissuti nei racconti di mio padre, perché io non ero nato o ero piccolissimo, il mio primo idolo è stato bomber Riganò che ci ha riportato tra i grandi a suon di gol, poi Toni, Jovetic, Mutu, insomma i grandi campioni della gestione Prandelli che mi hanno regalato le grandi cavalcate in Champions. Sono tutte grandi emozioni che porto con me.&nbsp;Ma da piccolo giocavi a calcio?Certo! Da buon italiano giocavo a calcio anche io, più a calcetto, in realtà al circolo di tennis. Giocavamo con mio fratello e con gli altri amici, il calcio è uno sport che unisce. Poi quando sono diventato un po` più forte a tennis ho dovuto smettere per evitare il rischio di infortuni. Non avevo un ruolo particolare...E in questa Fiorentina dove ti vedresti?Essendo alto direi difensore centrale o centrocampista, non credo attaccante perché forse mi manca quel guizzo. Comunque ne parlerò con Mister Italiano (ride).Ecco, a proposito: ti piace la Fiorentina di Italiano?Si, molto! Anche se per me è difficile seguirla quando sono in giro a giocare in paesi con fusi orari differenti, ma quando posso la guardo, e nel caso ci pensa mi fratello ad aggiornarmi con video e highlights.&nbsp;E invece di quelli attuali che giocatore ti piace?Non potrei scegliere, ti dico il capitano Biraghi che ho conosciuto personalmente ed è un bravissimo ragazzo. Il capitano ha un ruolo importante nella squadra e credo lui possa essere la guida per creare un gruppo ancora più forte.Se dovessi paragonare la tua Fiorentina a un giocatore di Tennis?Ti direi Panatta, perché ha vinto i suoi titoli e ha fatto la storia. Adriano era un giocatore talentuoso come la Fiorentina!Con Fognini che è un grande tifoso dell`Inter vi prendete in giro? Guardate le partite insieme?Si scherziamo un pochino, ma l`Inter ultimamente va meglio di noi, quindi è difficile prenderlo in giro perché mi zittisce subito!(Foto LaPresse)

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