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NAPOLI-FIORENTINA AI RAGGI X

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Aggiornamento Numerazioni Maglie Primavera 1 2024/2025

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&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Napoli&lt;/strong&gt; e Fiorentina si affrontano in un momento cruciale della stagione, con entrambe le squadre alla ricerca di una svolta dopo un periodo altalenante. Gli azzurri non vincono da cinque gare e hanno pareggiato le ultime due al Maradona in campionato, ma vantano comunque una striscia aperta di 12 partite consecutive a segno in campionato, seconda solo alla Juventus (14). Il r&lt;strong&gt;endimento contro le big&lt;/strong&gt; resta un punto di forza dei campani: con 27 punti conquistati negli scontri diretti con le prime dieci della classifica, la squadra di Conte è la migliore del torneo in questa particolare graduatoria. La &lt;strong&gt;Fiorentina&lt;/strong&gt;, invece, sta vivendo un 2025 complesso, soprattutto in &lt;strong&gt;trasferta&lt;/strong&gt;, dove ha incassato reti in tutte le ultime sei uscite, un’involuzione netta rispetto all’imbattibilità mantenuta nelle precedenti cinque gare fuori casa. Con le sconfitte contro Inter ed Hellas Verona, i viola rischiano ora di inanellare tre k.o. esterni consecutivi, un evento mai verificatosi in questa stagione.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Dal punto di vista tattico, gli sviluppi recenti in casa azzurra hanno portato a un passaggio dal 4-3-3, identità primaria della squadra, al&lt;strong&gt; 3-5-2 &lt;/strong&gt;per meglio adattarsi alle necessità contingenti. Di Lorenzo, solitamente terzino destro, è stato riadattato come braccetto della difesa a tre, mentre Raspadori si è affiancato a Lukaku in avanti. In assenza della doppia alternativa offerta dalle ali offensive, questa configurazione permette maggiore libertà di inserimento a &lt;strong&gt;McTominay,&lt;/strong&gt; fondamentale negli attacchi da seconda linea, mentre in fase di costruzione è Lobotka a garantire ordine con il supporto di Gilmour nel ruolo di &lt;strong&gt;doppio play.&lt;/strong&gt; La Fiorentina ha spesso giocato in stagione con il 4-2-3-1, tuttavia nelle ultime uscite, sia in campionato che in Conference League, i viola si sono schierati con la linea a tre in difesa e Gosens e Dodò come esterni a tutto campo, mentre uno tra Beltran e Guðmundsson è stato avanzato in coppia con Kean. La possibilità che le due squadre si schierino in maniera &lt;strong&gt;speculare&lt;/strong&gt; apre scenari interessanti sulla lotta a centrocampo, dove il Napoli potrebbe nuovamente affidarsi alla coppia Lobotka-Gilmour per garantire fluidità e superiorità numerica contro la freschezza e le trame dei rivali Cataldi-Fagioli.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;A livello di &lt;strong&gt;statistiche di squadra&lt;/strong&gt;, il Napoli spicca per &lt;strong&gt;solidità difensiva&lt;/strong&gt; e capacità di controllo della partita. La squadra di Conte è quella che ha subito meno tiri nello specchio in Serie A (75), oltre a permettere pochissimi tocchi in area agli avversari (436, terza miglior squadra dietro Atalanta e Inter). Di conseguenza, concedendo poco o nulla nella propria area, la retroguardia azzurra ha concesso qualcosa sulle &lt;strong&gt;conclusioni da fuori&lt;/strong&gt;, avendo già incassato otto reti dalla distanza, record negativo condiviso con il Verona. Un dato che potrebbe favorire la Fiorentina, visto che i viola hanno già realizzato sei reti da fuori area in questa stagione, con solo Atalanta e Roma più prolifiche in questo fondamentale. Sul piano offensivo, il Napoli ha tentato più &lt;strong&gt;conclusioni&lt;/strong&gt; rispetto alla Fiorentina (360 contro 321), ma i viola si distinguono per una maggiore efficacia: con il 13% di &lt;strong&gt;conversione&lt;/strong&gt;, sono terzi in campionato dietro Atalanta (15%) e Inter (14%). Un altro punto di forza della squadra di Palladino è rappresentato dai &lt;strong&gt;gol di testa&lt;/strong&gt;: nel 2025, nessuno ha segnato più reti aeree della Fiorentina (quattro), anche se il Napoli è ancora l’unica squadra a non aver subito gol su questo fondamentale e non sarà facile infrangere questo taboo per i gigliati. Entrambe le formazioni, infine, adottano un approccio piuttosto prudente sui &lt;strong&gt;cross&lt;/strong&gt;: né il Napoli né la Fiorentina figurano nella top-10 del campionato per cross completati a partita, con i viola addirittura 15° in questa graduatoria.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Il confronto a distanza tra &lt;strong&gt;Lukaku&lt;/strong&gt; e Kean, due attaccanti centrali con numeri simili ma caratteristiche differenti, rappresenta uno dei punti focali della sfida. I due centravanti vantano un apporto quantitativo analogo ai gol di squadra, con le 16 partecipazioni dell’azzurro contro le 17 del viola, frutto però di qualità e interpretazioni del ruolo diverse tra loro.&lt;/p&gt;&lt;figure data-asset-id=&#34;e91900b9-a9ab-4bfb-ba2a-7c3764e27287&#34; data-image-id=&#34;e91900b9-a9ab-4bfb-ba2a-7c3764e27287&#34;&gt;&lt;img src=&#34;https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/425b19ea-aabe-447b-91fc-5192811ded19/Sito_HERO_Lukaku_Interna.png&#34; data-asset-id=&#34;e91900b9-a9ab-4bfb-ba2a-7c3764e27287&#34; data-image-id=&#34;e91900b9-a9ab-4bfb-ba2a-7c3764e27287&#34; alt=&#34;&#34;&gt;&lt;/figure&gt;&lt;p&gt;Il belga è il fulcro del gioco offensivo di Conte, risultando determinante sia in &lt;strong&gt;rifinitura&lt;/strong&gt; (secondo miglior &lt;strong&gt;assist-man&lt;/strong&gt; del torneo con sette passaggi vincenti) sia in fase realizzativa, con nove reti all’attivo. Romelu, pur non segnando da cinque gare, rimane un elemento centrale della manovra partenopea con sponde e movimenti a favorire gli inserimenti dei compagni.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Kean&lt;/strong&gt;, invece, ha trovato in Firenze la piazza ideale per esprimere il suo talento e si è rivelato il perfetto &lt;strong&gt;finalizzatore&lt;/strong&gt; per il gioco di Palladino, con un box score di 15 gol in 24 presenze. L’ex Juventus, inoltre, è il giocatore con più reti all’attivo &lt;strong&gt;contro le prime &lt;/strong&gt;quattro squadre della classifica (quattro) ma non ha mai segnato in carriera in sei sfide contro il Napoli. Le&lt;strong&gt; statistiche di tiro&lt;/strong&gt; evidenziano una netta differenza di stile: Lukaku ha tentato appena 32 conclusioni, di cui 17 in porta, mentre Kean ha tirato molto di più (62 volte), con una precisione del 54,8% che lo colloca tra i migliori tiratori del campionato.&lt;/p&gt;&lt;figure data-asset-id=&#34;6f50c2cc-cd64-4d53-89b5-3ff9d657ef16&#34; data-image-id=&#34;6f50c2cc-cd64-4d53-89b5-3ff9d657ef16&#34;&gt;&lt;img src=&#34;https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/d248c741-5a52-4eae-8def-4c62b7bbd3fc/Sito_HERO_Fiorentina.png&#34; data-asset-id=&#34;6f50c2cc-cd64-4d53-89b5-3ff9d657ef16&#34; data-image-id=&#34;6f50c2cc-cd64-4d53-89b5-3ff9d657ef16&#34; alt=&#34;&#34;&gt;&lt;/figure&gt;&lt;p&gt;Il repertorio dell’attaccante italiano è più ampio: otto reti di destro, due di sinistro, tre di testa, un rigore e un gol in contropiede, a dimostrazione della sua &lt;strong&gt;versatilità&lt;/strong&gt; sotto porta. Lukaku, invece, ha segnato esclusivamente in &lt;strong&gt;area di rigore&lt;/strong&gt;, con cinque gol di sinistro, uno di testa e tre su rigore, dati che sottolineano il suo ruolo di riferimento centrale per l’attacco partenopeo.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;La sfida tra &lt;strong&gt;Di Lorenzo&lt;/strong&gt; e Dodò, due dei migliori terzini destri del campionato, aggiunge un altro livello di interesse. Il capitano del Napoli è il giocatore di movimento più impiegato in campionato con 2430 minuti, mentre il brasiliano della Fiorentina lo segue con 2315, risultando il più utilizzato tra i viola. L’esterno gigliato ha già eguagliato il suo record di assist in Serie A (tre) e si distingue per la capacità di mettere palloni pericolosi in area: con 24 &lt;strong&gt;cross completati&lt;/strong&gt;, è tra i migliori difensori in questa specialità. Il duello a distanza sulla fascia è un confronto tra solidità e spinta offensiva, con Di Lorenzo che nella nuova veste di braccetto della retroguardia a tre sarà chiamato in maggior misura a garantire copertura difensiva, mentre &lt;strong&gt;Dodò&lt;/strong&gt; potrebbe avere una maggiore licenza a spingere per fornire palloni invitanti a Kean e Beltrán o a Gosens, in un classico schema da quinto a quinto.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;(Foto Getty Images)&lt;/p&gt;

Scontro ad alta tensione al Maradona: analizziamo dati, statistiche e trend individuali per capire cosa aspettarci dall’affascinante sfida tra azzurri e viola

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Napoli e Fiorentina si affrontano in un momento cruciale della stagione, con entrambe le squadre alla ricerca di una svolta dopo un periodo altalenante. Gli azzurri non vincono da cinque gare e hanno pareggiato le ultime due al Maradona in campionato, ma vantano comunque una striscia aperta di 12 partite consecutive a segno in campionato, seconda solo alla Juventus (14). Il rendimento contro le big resta un punto di forza dei campani: con 27 punti conquistati negli scontri diretti con le prime dieci della classifica, la squadra di Conte è la migliore del torneo in questa particolare graduatoria. La Fiorentina, invece, sta vivendo un 2025 complesso, soprattutto in trasferta, dove ha incassato reti in tutte le ultime sei uscite, un’involuzione netta rispetto all’imbattibilità mantenuta nelle precedenti cinque gare fuori casa. Con le sconfitte contro Inter ed Hellas Verona, i viola rischiano ora di inanellare tre k.o. esterni consecutivi, un evento mai verificatosi in questa stagione.Dal punto di vista tattico, gli sviluppi recenti in casa azzurra hanno portato a un passaggio dal 4-3-3, identità primaria della squadra, al 3-5-2 per meglio adattarsi alle necessità contingenti. Di Lorenzo, solitamente terzino destro, è stato riadattato come braccetto della difesa a tre, mentre Raspadori si è affiancato a Lukaku in avanti. In assenza della doppia alternativa offerta dalle ali offensive, questa configurazione permette maggiore libertà di inserimento a McTominay, fondamentale negli attacchi da seconda linea, mentre in fase di costruzione è Lobotka a garantire ordine con il supporto di Gilmour nel ruolo di doppio play. La Fiorentina ha spesso giocato in stagione con il 4-2-3-1, tuttavia nelle ultime uscite, sia in campionato che in Conference League, i viola si sono schierati con la linea a tre in difesa e Gosens e Dodò come esterni a tutto campo, mentre uno tra Beltran e Guðmundsson è stato avanzato in coppia con Kean. La possibilità che le due squadre si schierino in maniera speculare apre scenari interessanti sulla lotta a centrocampo, dove il Napoli potrebbe nuovamente affidarsi alla coppia Lobotka-Gilmour per garantire fluidità e superiorità numerica contro la freschezza e le trame dei rivali Cataldi-Fagioli.A livello di statistiche di squadra, il Napoli spicca per solidità difensiva e capacità di controllo della partita. La squadra di Conte è quella che ha subito meno tiri nello specchio in Serie A (75), oltre a permettere pochissimi tocchi in area agli avversari (436, terza miglior squadra dietro Atalanta e Inter). Di conseguenza, concedendo poco o nulla nella propria area, la retroguardia azzurra ha concesso qualcosa sulle conclusioni da fuori, avendo già incassato otto reti dalla distanza, record negativo condiviso con il Verona. Un dato che potrebbe favorire la Fiorentina, visto che i viola hanno già realizzato sei reti da fuori area in questa stagione, con solo Atalanta e Roma più prolifiche in questo fondamentale. Sul piano offensivo, il Napoli ha tentato più conclusioni rispetto alla Fiorentina (360 contro 321), ma i viola si distinguono per una maggiore efficacia: con il 13% di conversione, sono terzi in campionato dietro Atalanta (15%) e Inter (14%). Un altro punto di forza della squadra di Palladino è rappresentato dai gol di testa: nel 2025, nessuno ha segnato più reti aeree della Fiorentina (quattro), anche se il Napoli è ancora l’unica squadra a non aver subito gol su questo fondamentale e non sarà facile infrangere questo taboo per i gigliati. Entrambe le formazioni, infine, adottano un approccio piuttosto prudente sui cross: né il Napoli né la Fiorentina figurano nella top-10 del campionato per cross completati a partita, con i viola addirittura 15° in questa graduatoria.Il confronto a distanza tra Lukaku e Kean, due attaccanti centrali con numeri simili ma caratteristiche differenti, rappresenta uno dei punti focali della sfida. I due centravanti vantano un apporto quantitativo analogo ai gol di squadra, con le 16 partecipazioni dell’azzurro contro le 17 del viola, frutto però di qualità e interpretazioni del ruolo diverse tra loro.<figure data-asset-id="e91900b9-a9ab-4bfb-ba2a-7c3764e27287" data-image-id="e91900b9-a9ab-4bfb-ba2a-7c3764e27287"><img src="https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/425b19ea-aabe-447b-91fc-5192811ded19/Sito_HERO_Lukaku_Interna.png" data-asset-id="e91900b9-a9ab-4bfb-ba2a-7c3764e27287" data-image-id="e91900b9-a9ab-4bfb-ba2a-7c3764e27287" alt=""></figure>Il belga è il fulcro del gioco offensivo di Conte, risultando determinante sia in rifinitura (secondo miglior assist-man del torneo con sette passaggi vincenti) sia in fase realizzativa, con nove reti all’attivo. Romelu, pur non segnando da cinque gare, rimane un elemento centrale della manovra partenopea con sponde e movimenti a favorire gli inserimenti dei compagni.Kean, invece, ha trovato in Firenze la piazza ideale per esprimere il suo talento e si è rivelato il perfetto finalizzatore per il gioco di Palladino, con un box score di 15 gol in 24 presenze. L’ex Juventus, inoltre, è il giocatore con più reti all’attivo contro le prime quattro squadre della classifica (quattro) ma non ha mai segnato in carriera in sei sfide contro il Napoli. Le statistiche di tiro evidenziano una netta differenza di stile: Lukaku ha tentato appena 32 conclusioni, di cui 17 in porta, mentre Kean ha tirato molto di più (62 volte), con una precisione del 54,8% che lo colloca tra i migliori tiratori del campionato.<figure data-asset-id="6f50c2cc-cd64-4d53-89b5-3ff9d657ef16" data-image-id="6f50c2cc-cd64-4d53-89b5-3ff9d657ef16"><img src="https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/d248c741-5a52-4eae-8def-4c62b7bbd3fc/Sito_HERO_Fiorentina.png" data-asset-id="6f50c2cc-cd64-4d53-89b5-3ff9d657ef16" data-image-id="6f50c2cc-cd64-4d53-89b5-3ff9d657ef16" alt=""></figure>Il repertorio dell’attaccante italiano è più ampio: otto reti di destro, due di sinistro, tre di testa, un rigore e un gol in contropiede, a dimostrazione della sua versatilità sotto porta. Lukaku, invece, ha segnato esclusivamente in area di rigore, con cinque gol di sinistro, uno di testa e tre su rigore, dati che sottolineano il suo ruolo di riferimento centrale per l’attacco partenopeo.La sfida tra Di Lorenzo e Dodò, due dei migliori terzini destri del campionato, aggiunge un altro livello di interesse. Il capitano del Napoli è il giocatore di movimento più impiegato in campionato con 2430 minuti, mentre il brasiliano della Fiorentina lo segue con 2315, risultando il più utilizzato tra i viola. L’esterno gigliato ha già eguagliato il suo record di assist in Serie A (tre) e si distingue per la capacità di mettere palloni pericolosi in area: con 24 cross completati, è tra i migliori difensori in questa specialità. Il duello a distanza sulla fascia è un confronto tra solidità e spinta offensiva, con Di Lorenzo che nella nuova veste di braccetto della retroguardia a tre sarà chiamato in maggior misura a garantire copertura difensiva, mentre Dodò potrebbe avere una maggiore licenza a spingere per fornire palloni invitanti a Kean e Beltrán o a Gosens, in un classico schema da quinto a quinto.(Foto Getty Images)

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